Uno studio recente, pubblicato nell’American Journal of Psychiatry, ha valutato i fattori di rischio di ricaduta in donne con diagnosi di disturbo dell’alimentazione che hanno avuto una remissione dei sintomi.
In un totale di 246 donne tenute in osservazione, le ricadute sono state un terzo del totale.
Le evoluzioni dei sintomi nelle ricadute sono state differenti a seconda del tipo di disturbo alimentare: le pazienti con diagnosi di anoressia nervosa di tipo restrittivo hanno mostrato una tendenza a sviluppare ricadute con sintomi bulimici; le pazienti con diagnosi di anoressia nervosa con condotte di eliminazione o di bulimia nervosa hanno mostrato una tendenza a sviluppare di nuovo sintomi di tipo bulimico.
Il fattore di rischio di ricaduta comune alle tre forme di disturbo dell’alimentazione citare è – secondo lo studio - la permanenza di disturbi dell’immagine corporea. La pazienti che hanno sofferto di bulimia, inoltre, hanno presentato un fattore di rischio aggiuntivo: la permanenza di difficoltà nella gestione dello stress in situazioni sociali.
Lo studio conferma che la terapia individuale è un fattore preventivo importante.
Fonte: American Journal of Psychiatry
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