Le funzioni della memoria possono peggiorare con l’età e si crede che il deterioramento sia inizialmente dovuto a un cambiamento nelle funzioni sinaptiche piuttosto che in una perdita di neuroni; e che solo in seguito alcune persone presentino neurodegenerazione (malattia di Alzheimer). Uno studio pubblicato oggi su Nature, condotto da ricercatori della Johns Hopkins University e della University of Minnesota Medical School, presenta i risultati del tentativo di comprendere le cause del declino della memoria in assenza di neurodegenerazione e di placche beta-amiloidi. Essi affermano di aver individuato un fattore importante in una molecola deformata del cervello, una proteina che, se iniettata nel cervello di cavie sane, le fa ammalare a loro volta. L’ipotesi è che la proteina studiata agisca sulla memoria indipendentemente dalla perdita neuronale e dalla formazione delle placche e contribuisca ai deficit cognitivi associati all’Alzheimer.
La molecola incriminata è una forma particolare della molecola "beta-amiloide", già nota perché alla base delle placche che si diffondono nel cervello malato di Alzheimer o di altre malattie neurodegenerative.
Fonte: Nature
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento