La depressione dopo il parto colpisce molte più donne di quanto si sia soliti pensare (circa 10 donne su 100) e si manifesta o dopo un mese dal parto oppure a distanza di 10-12 mesi dalla nascita del bambino. Uno dei segnali più importanti da tenere in considerazione è il vissuto di ansia e di tristezza della donna durante la gravidanza. Molte donne sottovalutano o nascondono questa “tristezza” per vergogna o per senso di colpa, negando così un problema che può essere risolto e che può avere conseguenze gravi anche per i neonati, i quali diventano soggetti a più malattie e possono sviluppare dopo qualche anno delle difficoltà emotive e intellettive.
Altri fattori di rischio sono una storia familiare di disturbi psicologici, episodi di depressione o di ansia prima della gravidanza, una relazione problematica con il partner, situazioni di vita stressanti (una percentuale elevata di donne con depressione post-partum è composta di donne manager) e la nascita di un bambino sottopeso o con problemi di salute.
La psicoterapia può avere un ruolo non solo curativo, ma anche preventivo, in particolare l'ipnosi prenatale (leggi questo articolo), senza dover ricorrere ai farmaci, i quali possono avere effetti collaterali sul feto.
La depressione post-partum è stato l’argomento della sesta puntata della rubrica Video Salute del Corriere della Sera online, con un intervista al professor Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di psichiatria dell'ospedale Fatabenefratelli, di Milano.
14 marzo 2006
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