I farmaci fanno bene due cose, essenzialmente:
- aiutano a controllare i sintomi fisici (vegetativi), come sonno e appetito;
- aiutano ad innalzare un pò il livello dell'umore, in modo che le persone non cadano in una profonda disperazione.
E' bene, tuttavia, essere realistici. Pensare che i farmaci possano essere la sola forma di trattamento sovrastima la loro efficacia e suggerisce che il problema sia interamente nella biologia, e non nelle circostanze. I farmaci possono essere efficaci ma, a prescindere dai possibili effetti collaterali, non possono fornire alle persone:
- migliori abilità di problem-solving;
- migliori abilità di affrontare situazioni difficili;
- più chiare abilità cognitive;
- positive abilità relazionali;
- una rete amicale di supporto.
La psicoterapia può insegnare alle persone le abilità necessarie per ridurre e prevenire la depressione. Queste abilità includono:
- pensare in modo chiaro (come viene insegnato nelle terapie cognitive);
- comportarsi in modo efficace (come viene insegnato nelle terapie comportamentali);
- relazionarsi positivamente a se stessi e agli altri (come viene insegnato nelle terapie interpersonali);
- ridurre la vulnerabilità alle ricadute.
Nonostante buone terapie siano disponibili, la maggior parte delle persone depresse non cerca aiuto. Soffre, invece, in silenzio, combattendo duramente per arrivare al giorno dopo. Cercare l'aiuto di professionisti qualificati con lo scopo di diventare esperti nell'imparare a gestire la propria atmosfera interiore (sentimenti, umore, reazioni) è la strada migliore per superare la depressione.
2 commenti:
Io avrei una domanda, più che altro: come si capisce il "limite" fra una normale situazione e una "depressione" in senso stretto?
Distinguere il limite è difficile perché la depressione tende a camuffarsi in vari modi (ad esempio pessimismo intellettuale) e porta la persona a giustificare i propri stati d'animo. E' chiaro che il disagio deve essere significativo e interferire in più aree della vita quotidiana (lavoro, amicizie, famiglia). E deve durare per qualche mese almeno. Il modo migliore comunque, secondo me, rimane il colloquio con uno psicologo.
Sarò più dettagliato in un post la settimana prossima.
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