29 novembre 2006

PLoS Medicine - Depressione


PLoS Medicine - Projections of Global Mortality and Burden of Disease from 2002 to 2030: "The three leading causes of burden of disease in 2030 are projected to include HIV/AIDS, unipolar depressive disorders, and ischaemic heart disease in the baseline and pessimistic scenarios. "

Nel 2030 le prime tre singole e specifiche cause di morte dovrebbero essere AIDS, depressione e infarto, mentre quello ottimistico prevede che al terzo posto si piazzino gli incidenti stradali: LeScienze.

16 novembre 2006

After Therapy Mints


Un gradito omaggio ricevuto di recente.
Link al sito: PhilosophersGuild.com

09 ottobre 2006

Obesità, il trend italiano e le nuove ricerche sui bambini


European Journal of Clinical Nutrition - Abstract of article: Overweight and obesity in Italian adults 2004, and an overview of trends since 1983 Secondo lo studio dello European Journal of Clinical Nutrition, l'aumento del sovrappeso nella popolazione è tipico delle nazioni sviluppate. Tuttavia il trend di sovrappeso e obesità è migliore in Italia rispetto agli altri paesi (nonostante i 15 milioni di adulti in sovrappeso e i 4 milioni di obesi).

E' interesse attuale della ricerca valutare al meglio le procedure diagnostiche dell'obesità nei bambini basate sul body mass index (BMI) per migliorare l'efficacia degli interventi basati sulle raccomandazioni dell'International Task Force in Obesity (IOTF).
European Journal of Clinical Nutrition - Abstract of article: Definitions of childhood obesity: current practice

Secondo il British Medical Journal, l’attività fisica non sembra avere un impatto significativo nel ridurre l’incidenza dell’obesità nei bambini in età prescolare. E' la conclusione del programma Movement and Activity Glasgow Intervention in Children (MAGIC) su 545 soggetti con età media di 4,2 anni, progetto motivato dalla diffusione del sovrappeso e dell’obesità anche in età infantile. Obesità, il movimento non basta.

29 settembre 2006

Depressione nell'adolescenza: psicoterapia sì, farmaci no


La Repubblica » Salute » Agire con una psicoterapia sulla base di diagnosi certe: "L'umore dei bambini e degli adolescenti depressi può essere molto spesso più irritabile che triste. Negli adolescenti gli sbalzi d'umore sono normali e questo può, in alcuni casi, nascondere o mascherare la presenza di un disturbo depressivo. La presenza di disaccordi familiari o di persone depresse in famiglia può rappresentare un fattore di rischio. La maggior parte degli episodi depressivi giovanili va incontro a guarigione, tuttavia sono possibili le ricadute. La psicoterapia sembra essere l'intervento più efficace in queste fasce di età, mentre sull'utilità delle terapie farmacologiche esistono dati contrastanti. Sebbene l'allarme sul rischio di comportamenti suicidi indotti dagli antidepressivi nei giovanissimi sia stato abbastanza ridimensionato, un recente studio dell'University of Texas Southwestern Medical Center di Dallas, che ha esaminato oltre 200 pazienti di età compresa tra i 7 e i 17 anni, non ha rilevato particolari benefici apportati dalla terapia farmacologica antidepressiva."

27 settembre 2006

Immagini della felicità, New York designers



Un articolo interessante di una giornalista del New York Magazine sulla felicità a New York. Con alcune immagini curiose.
Ad esempio, la felicità come illusione oppure la felicità come rompicapo.
Some Dark Thoughts on Happiness -- New York Magazine: "More and more psychologists and researchers believe they know what makes people happy. But the question is, does a New Yorker want to be happy?" By Jennifer Senior

12 settembre 2006

Adolescenza e Maturità "occupano" aree diverse del cervello


Sarah-Jayne Blakemore, University College of London: la differenza essenziale, da un punto di vista cerebrale, nel modo in cui adulti e adolescenti prendono le decisioni è nella localizzazione dell'attività, passa dalla parte posteriore del cervello (negli adolescenti) a quella frontale (negli adulti). Secondo la ricercatrice è come se si passasse dalla semplice domanda "Che cosa devo fare?" alla domanda più complessa "Che cosa devo fare, alla luce di ciò che io e le persone che mi sono intorno proveranno dopo aver compiuto l’azione?".
Azione e sentimento poco collegati negli adolescenti - Le Scienze.it

11 settembre 2006

Adolescenti e suicidio, riconoscere i segnali e valutare il rischio

Consultare uno psicologo o uno psichiatra per la diagnosi e le indicazioni terapeutiche

Corriere della Sera - Suicidio, prima causa morte tra i giovani: "Il suicidio è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni. E non si tratta di un problema che riguarda solo le società del nord Europa. Anche nel nostro Paese i dati sono allarmanti, visto che l'8% di tutti i decessi tra i ragazzi nella fascia di età 10-24 anni è determinato dalla scelta consapevole di togliersi la vita. "

VIDEO "Rischio suicidio, riconoscere i segnali": Video in cui sono descritti alcuni fattori che aumentano il rischio di suicidio.

08 settembre 2006

Pazienti in stato vegetativo possono mantenere vigilanza e consapevolezza


Discovery Channel :: News - Health :: Vegetative Patients May Have Awareness: "Scansioni cerebrali avanzate hanno individuato segnali di vigilanza e consapevolezza in una donna in stato vegetativo. La donna poteva sentire e rispondere mentalmente a certe domande dei ricercatori, i quali mantenevano contatto seguendo le risposte del cervello. Una scoperta importante in un campo eticamente delicato."

06 settembre 2006

Casi limite: violenza aborto e maternità a 11 anni


In Colombia una ragazzina di undici anni, violentata dal patrigno e incinta, non riusciva a trovare un medico che, nel pieno rispetto della legge, la facesse abortire. Nella nostra cultura sembra scontato ricorrere all’aborto in un caso del genere. Si risponde immediatamente no a queste domande: Può una ragazzina undicenne essere madre? E può una donna che abbia subito una violenza sessuale, accettare la gravidanza frutto di quella violenza?

Ma perché siamo sicuri che a undici anni un aborto sia meno traumatico di un parto? Perché un figlio ci sembra immediatamente una iattura, una condanna a vita?
L’operazione istintiva che compiamo è di spostare il luogo dello scandalo, che non è più la violenza sessuale, ma la gravidanza. L’aborto ci consente di rimuovere lo stupro, ci illude di riparare il male, traslato nella vita che nasce.

Eugenia Roccella oggi su Il Foglio racconta "di una ragazza di Capoverde, abusata appena adolescente, e rimasta incinta. Per mantenere la sua bimba, la ragazza era venuta poi a lavorare in Italia, e la sua unica angoscia era che l’uomo che l’aveva violentata potesse un giorno illegalmente portargliela via. Non c’era nesso, per lei, tra la violenza subita e la figlia: la bambina era vissuta anzi come un risarcimento, un bene segreto e tutto suo, un recupero della dignità calpestata.
Per la nostra cultura invece la maternità precoce è diventata più scandalosa del sesso precoce, infinitamente più di un eventuale aborto. Si reclama la diffusione della pillola del giorno dopo nelle scuole come una conquista di civiltà, come se l’unica cosa in grado di turbare un’adolescenza spensierata fosse il rischio di concepire.
Però si continua a ripetere, come una litania in una lingua di cui abbiamo smarrito il senso, che l’aborto per la donna è un trauma. Ma chi, oggi, lo crede davvero? Chi davvero pensa che l’aborto sia una ferita fisica e simbolica, qualcosa che tocca profondamente il cuore dell’identità di genere?"

Link correlati: La favola dell'aborto facile. Miti e realtà della pillola RU 486

01 settembre 2006

Avatar and Email-based Therapy


Il dr. Craig Kerley, in arte Kamenev - D. Craig Kerley, Psy.D. - Georgia Licensed Psychologist - dirige il Center for Positive Mental Health, che non esiste se non nella realtà virtuale di Second Life - Seconda Vita - un mondo online al quale si partecipa via internet. Il centro è rivolto soprattutto a chi soffre di fobia sociale e usa Seconda Vita come "La sola vita sociale possibile". Come ammesso dal direttore, l'obiettivo è non è fare terapia online, ma utilizzare il centro online per dare ai pazienti virtuali l'opportunità di muoversi con agio nella vita reale.
Milton Erickson, uno degli psicoterapeuti più in gamba della storia, era solito tenere il corpo come punto di riferimento, durante la psicoterapia, per ricondurre alla realtà naturale di sé i voli troppo alti e pericolosi della mente. Nell'aderenza al proprio corpo e nella relazione reale con gli altri i pazienti trovano la salvezza.

04 agosto 2006

Disturbi psichici popolazione colpita dallo tsunami


Le tracce psichiche dello tsunami, Le Scienze.it Adulti e bambini delle aree colpite dallo tsunami del 26 dicembre 2004 presentano elevati tassi di disturbi psichici, in particolare disturbo post-traumatico da stress (DPTS), ansioso e depressivo. Fonte: numero odierno di JAMA (“Journal of the American Medical Association”).

03 agosto 2006

Macerata, Carletti-Baleani, La scelta delle ragioni da ascoltare


Lettera di Carletti alla moglie: "Gli avvocati difensori Vando Scheggia e Bruno Mandrelli, sapendo che il gesto non sarebbe stato gradito dai familiari di Francesca, avevano cercato di convincere il loro cliente a non scriverle nulla.
Ma Carletti non ha voluto sentire ragioni."

Bruno Carletti chiede perdono e mostra ancora una volta di volersi introdurre in modo forzato, senza sentire ragioni, nella vita di Francesca Baleani. Una seconda violenza.
Buona parte della comunità maceratese sembra pronta a concederglielo, il perdono.
Come se la colpa fosse un tradimento e la moglie dovesse semplicemente perdonarlo. Non si può dimenticare che ciò da cui Francesca si è miracolosamente salvata è una fine orrenda, portata avanti da un uomo che non sentiva ragioni. Ma che ora vuole che siano sentite le sue.

02 agosto 2006

Segretaria vittima del mobbing vince sul "reparto infernale"


Secretary bullied in 'department from Hell' is awarded £800,000 - Britain - Times Online Gran bella vittoria di Helen Green: 800.000 sterline come risarcimento per danni psicologici causati dal bullismo/mobbing nel luogo di lavoro (Deutsche Bank, in questo caso). La Sig.ra Green ha accusato ferite psicologiche per le continue serie di offese, abusi, intimidazioni, denigrazioni, umiliazioni, insulti e chi più ne ha più ne metta. Il numero di maltrattamenti di questo tipo è incredibilmente alto ed è ora di aiutare le vittime.

31 luglio 2006

HIV/AIDS, America Latina e Caraibi


Un documentario sui volti dell'AIDS in America Latina e nei Caraibi e sui differenti modi di combattere il virus. Nazione per nazione. Eccellente. (Clicca sull'immagine per vedere il video).
Web-Page: Special Online Collection: HIV/AIDS -- Latin America and Caribbean

Un pizzico di cannibalismo nei nostri gusti sessuali


Gli uomini affamati preferiscono le grasse - Corriere della Sera Simpatica ricerca che può essere sfruttata dalle donne: volete piacere di più al vostro partner nonostante qualche chilo di troppo? Mettetelo a dieta. ;)

30 luglio 2006

Padre della stella degli scacchi accusato di stupro


Teenage chess prodigy's father charged with rape - Britain - Times Online: "I suoi amici avevano riferito che la ragazza aveva episodi di sonnambulismo, ma in camera sono stati trovati alcol e farmaci contro la depressione. Sembra che avesse tentato il suicidio altre due volte in precedenza. Ora emerge che il padre della ragazza è accusato di stupro e che una delle vittime potrebbe essere stata proprio la figlia."

27 luglio 2006

Andrea Yates, madre assassina non colpevole per infermità mentale



Yates Found Not Guilty by Reason of Insanity - New York Times: "Gli esperti di salute mentale ascoltati nel processo hanno comunicato ai giurati che la signora Andrea Yates aveva avuto una lunga storia di malattia mentale, che era stata dentro e fuori i reparti di salute mentale per anni e che aveva tentato il suicidio più volte.
Uno dei suoi psichiatri, la Dott.ssa Eileen Starbranch, che aveva detto alla corte che valutava la Yates come uno dei 5 pazienti più gravi che lei avesse mai visto, aveva avvertito i coniugi Yates nel 1999 che la signora avrebbe accusato un altro episodio psicotico, se avesse avuto altri figli. La Yates ha avuto un quinto figlio dopo l'avvertimento.
Nella mattina del 20 giugno 2001, la signora Yates ha riempito la vasca d'acqua e ha affogato i 5 figli uno a uno. Disse poi alla polizia che Satana era dentro di loro e che li voleva salvare dall'inferno."

La accusa non è contenta del verdetto, perché altri periti avevano riscontrato la capacità di intendere e di volere.

Tragica morte di Jessie Gilbert, giovanissima stella degli scacchi


Chess world mourns tragic death of young female star - Britain - Times Online: "Stava giocando bene, di certo al di sopra dei propri standards, e non c'era traccia di ciò che sarebbe accaduto. Nessuno ha notato stranezze nel suo comportamento mentre era qui".
Jessie Gilbert, 19 anni, fenomeno inglese degli scacchi, è caduta da un balcone all'ottavo piano durante il maggiore torneo mondiale. Si pensa al suicidio.

25 luglio 2006

Nessun vantaggio nei 12 passi degli Alcolisti Anonimi, secondo una ricerca


Review Sees No Advantage in 12-Step Programs - New York Times: "Una ricerca condotta da Marica Ferri, dell'Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio, e pubblicata su The Cochrane Library, mostra che non sono evidenziabili vantaggi nei programmi a 12 passi degli Alcolisti Anonimi, rispetto ad altre forme di intervento quali la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia motivazionale o il protocollo per prevenire le ricadute.
La ricerca non permette però di valutare l'influenza diun fattore che potrebbe essere rilevante nell'efficacia di un trattamento: la scelta personale del trattamento che la persona ritiene più adatto alle proprie esigenze."

20 luglio 2006

Stress e Invecchiamento, come lo status intacca le cellule


How stress of working class life puts lines on your face - Britain - Times Online: "Lo studio ha coinvolto più di 1500 donne e mostra una forte associazione fra classe sociale e livello di deterioramento cellulare.
Il professore Tim Spector, del St. Thomas’ Hospital, Londra, ha affermato che l'effetto non può essere attribuito alle scarse entrate economiche, all'acculturazione e a fattori di rischio solitamente associati a categorie sociali basse, quali fumo, obesità, mancanza di esercizio e dieta.
La chiave è lo stress, continua il professor Spector. Le persone di classe sociale inferiore si sentono più insicure, specialmente al lavoro, e soffrono di bassa autostima e di senso di mancanza di controllo sulle loro vite. Tale stresso infligge danni anche al livello cellulare che accellera l'invecchiamento.
Lo studio sarà pubblicato su Aging Cell. La foto mostra due gemelle, perché lo studio è condotto valutando anche i gemelli omozigoti, geneticamente identici, per far risaltare gli effetti dell'ambiente e dello stile di vita.

18 luglio 2006

Scuole elementari inglesi, Comportamenti "sessualizzati" a ricreazione


SocietyGuardian.co.uk | Society | Council targets 'sexualised' playground behaviour: "Alcuni specialisti sono stati inviati nelle scuole elementari di Birmingham per osservare comportamenti sessuali inappropriati, perché i maestri sono sempre più preoccupati dai giovani alunni (7 anni) che interagiscono fra loro in maniera 'sessualizzata'".
Il fenomeno è presente anche da noi, in forma minore, come testimoniato da maestri e babysitter. Cresce la necessità di affrontare l'argomento: i ragazzi sono stimolati dalle immagini in tv e su internet e imitano; è importante ripensare l'educazione sessuale.

Allarme Asma per le piscine al coperto


Asthma warning on indoor pools - Britain - Times Online: "Sul giornale Occupational and Environmental Medicine, il professor Bernard, Professor of Public Health at the Catholic University of Louvain, Brussels, afferma: “L'aumento delle presenze dei bambini nelle piscine ha condotto alla necessità di aumentare la temperatura, ciò che a sua volta ha condotto a cambiamenti sostanziali nell'ambiente della piscina, fra cui una maggiore temperatura dell'acqua... questi cambiamenti hanno contribuito ad aumentare i livelli di nitrogen trichloride nell'aria, un gas che si forma quando l'acqua cloridrata entra in contatto con sudore e urina.”"

17 luglio 2006

La depressione nell'adolescenza aumenta i comportamenti sessuali a rischio


CNN.com - Depression tied to risky teen sex - Jul 10, 2006: "La depressione durante l'adolescenza può condurre a comportamenti sessuali a rischio. (...) Gli adolescenti con sintomi depressivi e socialmente isolati, possono cercare o essere spinti all'attività sessuale come tentativo di condividere momenti di intimità o di far durare relazioni nelle quali credono. (...) Il sesso può essere vissuto come un modo di affrontare i propri sintomi depressivi. Il 20 per cento degli adolescenti può soffrire di depressione; circa la metà delle nuove infezioni da HIV avvengono fra adolescenti"

Adozioni, gli incontri faccia-a-faccia con la famiglia d'origine migliorano la vita dell'adottato


Face-to-face contact with birth family 'can help the adopted' - Britain - Times Online Per decenni i bambini adottati hanno potuto mantenere i contatti con i genitori naturali per via epistolare, per paura che gli incontri reali avrebbero potuto essere troppo stressanti. Nuove ricerche suggeriscono invece che gli incontri faccia-a-faccia, organizzati come "incontri dell'intera famiglia", con genitori adottivi presenti, permettono ai genitori adottivi di sviluppare un maggior senso di sicurezza, una maggiore capacità di comunicare con i loro bambini circa l'adozione, una maggiore empatia nei confronti dei bambini e una migliore comprensione dei problemi della famiglia di origine.
Per i genitori naturali è più facile accettare l'adozione.

Insegnanti inglesi, consentito l'uso legittimo della forza


College staff may use force - Britain - Times Online Finalmente gli insegnanti sono tutelati e possono reagire in modo un pò più libero in quei rari casi in cui la parola non basta. Dall'insegnante con il bastone si era passati all'insegnante con le mani legate. Ora gli inglesi iniziano a rimettere un pò in equilibrio la situazione dell'educazione scolastica.

14 luglio 2006

"Infedele? No, geniale" l'ultima versione del determinismo da tabloid


In una intervista al Daily Telegraph Desmond Morris, antropologo, ha affermato che l'infedeltà è legata alla creatività, la quale a sua volta dipende dal DNA. Un ottimo modo per deresponsabilizzare la società. Se tutto dipende dal nostro codice genetico, dove risiede la nostra capacità di decidere autonomamente ed essere responsabili delle nostre azioni. Nell'odierno dibattito sul libero arbitrio, io sono con coloro che cercano di dimostrare che siamo liberi e responsabili.

Il genio tradisce di più (ma la colpa è del Dna) - Corriere della Sera: "La storia è piena di esempi: Morris non ha difficoltà a snocciolare nomi eccellenti. Il filosofo Bertrand Russell — tra le tante amanti, una segretaria, la moglie di un deputato, la figlia di un chirurgo di Chicago, un'attrice, diverse insegnanti, la tata dei suoi figli — Picasso, Gauguin, Toulouse-Lautrec, Charlie Chaplin, J. F. Kennedy, Elvis Presley, Bill Clinton. Il traditore è in ottima compagnia."

13 luglio 2006

Padri casalinghi part-time


Telegraph | Health | Sad dad or home-based hero? L'immagine del padre sta cambiando, come testimoniato dal Telegraph. I giornali mostrano l'evoluzione dei giudizi sul nuovo padre casalingo part-time. Molti i luoghi comuni che ancora vengono espressi sui giornali.

HomeDad.org.uk. In Inghilterra è nato il primo centro di sostegno per i padri che stanno a casa con i figli e sono state condotte alcune indagini: sono 189000 nel Regno Unito e la maggiorparte conduce un lavoro part-time.

11 luglio 2006

Mobbing, violenza morale in ambienti lavorativi malati


Corriere della Sera - Mobbing: vittima un lavoratore su 10: "Prima di tutto bisogna risalire alle origini della 'violenza morale'. È ormai certo che il mobbing attecchisce in ambienti lavorativi 'malati', dove le persone sono considerate strumenti e non risorse preziose e dove le comunicazioni non sono libere e sincere. Non solo: bisogna pure considerare il tipo d’azienda in cui si verifica il mobbing. (...)"
Le imprese non sono ancora mature per valutare i danni umani e economici, le assicurazioni sono restie a riconoscere la malattie professionali legate al mobbing, la magistratura non garantisce uniformità di giudizio.

10 luglio 2006

Speciale Mente Mondiale 2006


Datasport.it - Speciale Germania 2006: "Ci sono differenze sostanziali, soprattutto per quanto riguarda la quotidianita` del rapporto che hai con la squadra."

Il momento decisivo: "Alla fine del girone eliminatorio, quando abbiamo avuto la coscienza che battendo la Repubblica Ceca saremmo arrivati primi nel girone e ci si prospettava un ottavo e un quarto di un certo tipo, allora e` scattata la molla"

Il giusto significato alla vittoria: "Questa vittoria deve avere solo la valenza di fare capire al mondo la qualita` dei calciatori italiani"

Zambrotta - Vittoria del carattere: "Gianluca Zambrotta: `Questa nazionale ha un grande carattere, grande forza d`animo e questo ci ha portato alla vittoria`."

Materazzi - Tenuta mentale speciale: "Materazzi - spiega Branca - e` stato bravissimo a superare tutti gli ostacoli. Non ha mai perso la concentrazione, neanche dopo l`espulsione e la squalifica. È entrato, uscito e rientrato nella squadra come se nulla fosse successo. Una dimostrazione di forza e di maturita"

08 luglio 2006

FDA troppo permissiva con i follow-up sui farmaci


FDA called lax in follow-up with drug makers - More Health News - MSNBC.com: "Il 35 per cento degli status reports, che i produttori di farmaci avrebbero dovuto consegnare entro l'anno fiscale 2004, o non sono affatto pervenuti o non hanno incluso le informazioni sugli studi di controllo dovuti dopo il rilascio del farmaco prodotto (agreed-to studies)"

Photo Here: Stantis

Ritorno alla vita dopo la meningite


Boy who 'died' of meningitis – then came back to life - Britain - Times Online: James aveva cominciato a stare male a febbraio. Si pensava ad un'infezione alla gola. 24 ore dopo fu diagnosticata una meningite e il bambino andò in coma. Messo in una macchina per drenare liquido dal cervello, dopo 10 giorni nessun miglioramento e venne "staccato". Lasciando stupiti tutti, ha ricominciato a respirare. James ha riportato alcuni danni cerebrali ma, dopo 9 settimane in ospedale, fisioterapia intensiva e logopedia, è ritornato a casa.
In bocca al lupo James.

Rivelazione: possibile prevenire Columbine


Revealed: hate-filled records of the Columbine killers - World - Times Online: "Nearly 1,000 pages of violent drawings, writings and hate-filled rantings by the two students who carried out the Columbine High School massacre were released for the first time today, offering chilling details of how they planned the deadliest school shooting in US history."

2 mesi prima del massacro uno dei giovani assassini, 17 anni, aveva scritto la storia di un uomo che uccide 9 studenti di scuola superiore a colpi di pistola. Il tema era dettagliato: "In lui ho visto potere, compiacimento, chiusura e ispirazione. Ho compreso le sue azioni." L'insegnante ha commentato: "Sei uno scrittore e un narratore eccellente, ma ho qualche difficoltà con ciò che hai scritto".

I segnali ci sono sempre. Le tragedie individuali e sociali possono essere evitate guardando in faccia la realtà, ritrovando la severità che serve a mitigare il buonismo e il permissivismo.

La mamma più vecchia d'Inghilterra, 62 anni


Britain's oldest mother, 62, gives birth to a son - Britain - Times Online: "BRITAIN’S oldest mother described last night her joy at having given birth to a baby boy at the age of 62."

La nascita è avvenuta attraverso le controverse pratiche di inseminazione artificiale di Severino Antinori, perseguite in Russia dove è consentito dalla legge. A noi permette di riflettere su due punti:
1) sono raddoppiate nell'ultimo decennio le donne inglesi che diventano madri a quarantanni;
2) le nuove tecnologie permettono di posticipare di un altro ventennio le maternità.
Tutto ciò per affermare che è necessario ripensare le teorie psicologiche sul ciclo vitale della persona.

Photo: CTV

09 giugno 2006

Olanda: Clinica per dipendenze da videogiochi

La nuova generazione di videogiochi lascia sbalorditi per l'impatto grafico e la capacità di coinvolgimento. In alcuni casi le immagini hanno la qualità di un film e le storie sono lunghe o, addirittura, virtualmente infinite. Immaginate un serial tv ("Lost", ad esempio) o una soap opera che vi abbia appassionato; ebbene il videogioco ha un elemento in più: voi ne siete i protagonisti e gli artefici.
Non mi sorprende quindi che sia già nata la prima clinica per dipendenti da videogiochi, la quale non solo visita ambulatorialmente, ma prevede anche la possibilità di ricoverare i pazienti.
Mi ha sorpreso invece la considerazione di uno degli addetti ai lavori: "Il problema è che non puoi fare le analisi del sangue o delle urine per verificare a distanza di giorni o settimane se il paziente ha effettivamento smesso di giocare". Lascio ai lettori la libertà di commentare.

Link alla clinica olandese: Smith&Jones.
Fonte: Gamespot.
Segnalazione: NuovoMedia.

03 giugno 2006

Videogiochi cristiani

Altre conferme sull'importanza culturale del nuovo media: i videogiochi.

Il dibattito fra cultura laica e cultura cattolica in Italia è acceso. Negli Stati Uniti le comunità dei credenti sono ben integrate nella società e soprattuto nel "mercato". Nascono così delle associazioni cristiane per lo sviluppo dei videogiochi, con la missione di garantire contenuti adatti ai bambini. E' un clima culturale decisamente diverso dal nostro e che non può non farci sorridere. Ma chissà che in Italia, prima o poi, non sentiremo parlare di videogiochi di destra e di videogiochi di sinistra.
Ecco alcuni link per farsi un'idea: Christian Game Developers Foundation (Fondazione degli Sviluppatori di Giochi Cristiani); Digital Praise (Preghiera Digitale).

La notizia è tratta da BBCWorld - Click.

31 maggio 2006

Bambini iperattivi: primi studi su un farmaco già ampiamente usato, il Ritalin

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo
Corso Cavour 137, Macerata
Tel. 0733.291271

Compaiono ora i primi studi sulla farmacocinetica del metilfenidato.

Usato da parecchi anni nelle sindromi da Deficit dell'Attenzione e Iperattività (ADHD), si cerca ora di comprenderne i meccanismi del suo funzionamento. Ecco un resoconto sintetico degli studi in questione: LeScienze.

22 maggio 2006

Depressione, previsione dell'OMS per il 2020

La notizia è riportata oggi sul sito del Corriere della Sera: Depressione. L'informazione che viene data, però, punta soltanto sulla cura farmacologica. Questo fa venire il dubbio che la pressione delle case farmaceutiche sia forte. Esprimo questo dubbio perché i risultati delle ricerche scientifiche mostrano come la psicoterapia sia un fattore importante per la guarigione e la prevenzione delle ricadute, ma di ciò i media parlano poco. La psicoterapia, inoltre, insegna una migliora gestione del rapporto con se stessi e della propria vita, cosa che i farmaci non permettono affatto.

14 aprile 2006

Salute mentale e benessere economico

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo
Corso Cavour 137, Macerata

La salute mentale è parte integrante della qualità della vita; ma quanto il benessere economico influisce sulla mentale? E quanto, viceversa, la salute mentale influisce sul benessere economico? La relazione, infatti, si muove in entrambe le direzioni: come spiega l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel 2020 la depressione sarà la prima causa di perdita economica (oggi è la quinta).
E’ importante che inizi un dibattito fra le differenti parti politiche al riguardo. Un’intervista pubblicata sul pensiero scientifico l’altro ieri tocca proprio questo tema: Etica, Salute, Equità. L’intervista fa perno sulla esigenza di protezione della popolazione; sarebbe interessante conoscere anche il parere di altre parte politiche, per una buona modulazione della dialettica protezione-modernizzazione.

12 aprile 2006

Autismo: ipotesi sul meccanismo di funzionamento dell'attenzione ai volti

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo
Corso Cavour 137, Macerata

Institute of Cognitive Neuroscience, University College of London. La risonanza magnetica funzionale (fMRI) in soggetti con diagnosi di autismo (autism spectrum disorders, ASD) mostra che in tali soggetti il prestare attenzione ai volti non stimola il normale incremento dell’attività cerebrale; e che il problema non sarebbe nella regione cerebrale deputata a tale attività, bensì nel collegamento fra tale regione cerebrale e quelle che controllano l’attenzione (le regioni frontale e parietale).

05 aprile 2006

Disturbo da Deficienza Motivazionale: una provocazione

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo, Macerata, Corso Cavour 137

Yahoo News riporta la notizia della scoperta del “Disturbo da deficienza motivazionale”:

“(…) nome clinico della pigrizia estrema, coniato da un gruppo di neuroscienziati di alto profilo della University of Newcastle (Australia). Questo tremendo male colpirebbe un australiano su cinque e sarebbe caratterizzato da un’opprimente e debilitante apatia (più o meno ciò che proviamo tutti ogni mattina quando suona la sveglia). Secondo Leth Argos, neurologo del team che ha individuato il disturbo, questa patologia sarebbe diagnosticabile combinando una tomografia a emissione positronica con un test motivazionale. Questo disturbo sarebbe fortemente sottovalutato e poco trattato, sempre secondo gli scienziati australiani, infatti potrebbe essere letale: si riduce anche la motivazione a respirare. Ma non c’è da preoccuparsi: una piccola compagnia biotech, di cui Argos è consulente, sta concludendo gli studi su “Indolebant”, un fantastico farmaco che rappresenta il trattamento migliore per questo disturbo. “Indolebant è efficace e ben tollerato. Un giovane che non riusciva ad alzarsi dal divano, ora lavora come consulente di investimenti a Sidney”, racconta il neurologo. (…)
Fonte: Moynihan R. Scientist find new disease: motivational deficiency disorder. BMJ 2006; 332:745”
E’ evidente che si tratta di una provocazione del British Medical Journal ( Leth Argos = Letargo :) ) rivolta alla case farmaceutiche, le quali creano malattie per vendere prodotti.

Anoressia: squilibrio ormonale e appetito

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo
Macerata, Corso Cavour 137

Il peptide YY è un ormone che l’intestino rilascia a fine pasto in quantità proporzionale a quanto abbiamo mangiato: maggiore è il contenuto calorico del pasto, maggiore la quantità di peptide YY rilasciata. Nelle ragazze anoressiche i livelli di peptide YY sono più alti del normale; inoltre, quando le ragazze anoressiche riacquistano un po’ di peso, i livelli di peptide YY si abbassano bruscamente. Queste alterazioni della concentrazione di peptide YY rispetto alla norma rispecchiano le anomalie nella regolazione dell’appetito delle ragazze anoressiche.

N.B.: Questa misurazione non ci dice affatto se l’eccesso di peptide YY sia una causa o una conseguenza della malattia, come hanno ammesso gli stessi ricercatori statunitensi.

Fonte: Elevated Peptide YY Levels in Adolescent Girls with Anorexia Nervosa, Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism

04 aprile 2006

Sindrome di Uner Tan: Uomini quadrupedi

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo
Corso Cavour 137, Macerata



Una anomalia genetica li spinge a camminare a quattro zampe. Oppure si tratta di ritardo mentale?
Ecco il video: gli uomini quadrupedi

Il Corriere della sera del 7 marzo dà la notizia della “sindrome di Uner Tan”. Massimo Piattelli Palmarini si pronuncia in modo prudente.

Oggi il Corriere pubblica un retroscena umano e scientifico diverso da quello presentato finora. Gli inviati di «Newton» sono andati in Turchia per incontrare i protagonisti della vicenda: La vera storia degli uomini quadrupedi.

Psicologia Macerata: Facilitare la lettura attraverso i feed

Psicoblog (Psicologia Macerata) inserisce l'icona per i feed :)



Finalmente anche io ho inserito l'icona per i feed di Psicoblog, per facilitare la lettura tramite un aggregatore di feed, tipo sharpreader e feedreader.

Dr. Roberto Blarasin,
Psicologo,
Corso Cavour 137, Macerata.

Ancora pregiudizi sulla capacità cognitive femminili

Dr. Roberto Blarasin, Psicologo Macerata

La Sapienza di Roma ha organizzato un ciclo di conferenze sulle differenze cerebrali fra uomo e donna. La conclusione: le differenze ci sono (studi scientifici di genetica, biologia molecolare e cellulare, neuroimaging) ma non influiscono sulle capacità cognitive: "Il cervello maschile e quello femminile presentano lievi differenze strutturali, ma soprattutto rispondono diversamente all'azione di alcune molecole, principalmente gli ormoni", dice Bentivoglio. "Gli ormoni sessuali sono molecole potenti che agiscono sul sistema nervoso. Certamente influiscono sul comportamento emotivo e affettivo, e in parte lo regolano".

Il pregiudizio sulle ridotte capacità cognitive delle donne è ancora presente. Lawrence Summers, rettore dell'Università di Harvard, è stato licenziato per la sua convinzione che le donne fossero inferiori nelle materie scientifiche, in particolare in matematica.

Avevamo pubblicato un articolo al riguardo: uomini e donne sono meno differenti di quanto si creda.

31 marzo 2006

Terapia farmacologica per pazienti depressi: dati aggiornati marzo 2006

Dr. Roberto Blarasin, Psicologo, Macerata

I risultati del più ampio studio statunitense sulla (sola) terapia farmacologica per la depressione mostrano che:
1) 1 paziente depresso su 3, fra quelli che precedentemente non avevano avuto sollievo dai sintomi assumendo farmaci antidepressivi (per un periodo di 14 settimane), ha una remissione completa dei sintomi assumendo un farmaco in più (dopo un periodo di altre 14 settimane);
2) 1 paziente su 4 ha una remissione variando farmaco antidepressivo (dopo un periodo di altre 14 settimane).

Nel primo caso, dopo il trattamento iniziale con citalopram, farmaco antidepressivo SSRI (agisce selettivamente sulla serotonina), i due farmaci aggiunti hanno avuto effetto simile nonostante le differenze nei loro meccanismi d’azione: bupropione (che agisce sulla dopamina) e buspirone (ansiolitico con debole potenziale antidepressivo).

Anche nel secondo caso, contrariamente a ciò che le ricerche precedenti suggerivano, dopo il trattamento iniziale con citalopram, i 3 farmaci usati successivamente avevano lo stesso effetto, nonostante le differenze nei meccanismi di funzionamento: sertralina (Zoloft, SSRI), bupropione, venlafaxina (Efexor, agisce sulla serotonina e sulla noradrenalina).

Secondo i ricercato, lo studio non consente di confrontare la strategia dell’aggiunta e quella della sostituzione. Inoltre, non sono ancora stati condotti studi relativi a chi non trova giovamento neanche nel secondo stadio della terapia farmacologia.

National Institutes of Mental Health: New Strategies Help Depressed Patients Become Symptom-Free
STAR*D (Sequenced Treatment Alternatives to Relieve Depression)

Intelligenza e cervello: sviluppo corticale

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo Macerata



I giovani con un alto Quoziente Intellettivo presentano una corteccia cerebrale che si trasforma più velocemente della norma, diventando o più spessa o più sottile (secondo le scansioni effettuate con la risonanza magnetica funzionale, fMRI).

La corteccia cerebrale, soprattutto quella prefrontale, raggiunge la massima velocità di ispessimento durante l’infanzia, e raggiunge il massimo spessore più tardi rispetto ai coetanei con QI più basso. Ciò indica una finestra di sviluppo dei circuiti nervosi, relativi al pensiero di alto livello, più ampia. L'assottigliamento inizia durante la tarda adolescenza, probabilmente per l’indebolimento delle connessioni neurali non utilizzate (cioè per l'ottimizzazione del funzionamento).

Una conclusione, quindi, è che le persone con un QI più alto non hanno necessariamente un cervello di dimensioni maggiori; la differenza può essere nel modo in cui il cervello si sviluppa.

National Institutes of Mental Health: Cortex Matures Faster in Youth with Highest IQ

29 marzo 2006

Apprendimento e attenzione: nuovi studi nelle neuroscienze

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo, Macerata

Apprendimento e attenzione. Ciò che apprendiamo ora può influenzare la nostra attenzione immediatamente successiva. Il nostro cervello continua a elaborare al meglio ciò che abbiamo imparato e di renderlo facilmente accessibile alla memoria futura. Gli studi neuroscientifici in questi campi possono molto utili anche per la psicoterapia e l’ipnosi, in particolare per la nuova ipnosi o ipnosi ericksoniana.

Link: Apprendimento durante la veglia.

Neomamme: la salute a 5 settimane dal parto

Secondo gli Annals of Family Medicine, le neomamme hanno bisogno di riposo e assistenza almeno nelle prime cinque settimane seguenti la nascita. A risentire di più della gravidanza sono le donne sottoposte a taglio cesareo e quelle che allattano.
Tra i sintomi più comuni lamentati da tutte le neomamme ci sono fatica (64 per cento), mancanza di energie e riposo al risveglio (50 per cento), disagio al seno (60 per cento) ridotto desiderio sessuale (52 per cento). Le mamme che hanno partorito con taglio cesareo lamentano inoltre dolore e non ristabilimento delle complete funzioni fisiche dall’operazione. L’allattamento invece è associato a fatica, dolore al seno, mal di schiena, costipazione ed emorroidi.

Uno studio pubblicato BMC Psychiatry mostra che, oltre alla depressione post-partum, la donna deve fare i conti con ansia e stress: una neomamma su dieci soffre di ansia e stress dopo il parto anche senza depressione.

Fonti:
McGovern P et al. Postpartum Health of Employed Mothers 5 Weeks After Childbirth. Annals of Family Medicine 2006.
Miller RL et al. Anxiety and stress in the postpartum: there more to postnatal distress than depression? BMC Psychiatry 2006.

Dr. Roberto Blarasin
Psicologo, Macerata

28 marzo 2006

Convegno sull'ipnosi a Macerata: rassegna stampa

22.03.2006
GoMarche
CONVEGNO A MACERATA: L'IPNOSI AIUTA LO SPORT?
Come migliorare i risultati delle attività sportive con l'ipnosi e con altre forme di allenamento mentale? A spiegarlo sarà il dottor Roberto Blarasin venerdì 24 marzo alle ore 21,00 presso la sala teatro dei Salesiani di Macerata.

23.03.2006
Corriere Adriatico
L’appuntamento a cura della Robur
Convegno su ipnosi e sport

24.03.2006
Il Resto del Carlino
Convegno “L’ipnosi nello sport”
Ne parla Blarasin al teatro dei Salesiani

27 marzo 2006

Imparare a parlare: iniziamo a 10 mesi

I bambini cominciano ad ascoltare e a imparare le prime parole fin dall’età di 10 mesi, ma apprendono solo le parole che designano gli oggetti che sono di interesse per loro, non per colui che parla.

“Ciò che abbiamo rilevato è che lo sperimentatore può guardare un oggetto, prenderlo in mano, e anche muoverlo, ma il bambino naturalmente assume che la parola che proferite sia associata al loro oggetto di interesse, e non all’oggetto verso il quale voi mostrate interesse”, ha spiegato Leftkowitz, docente di psicologia e direttore dell’Infant Lab della Temple University.

Fonte: LeScienze.

24 marzo 2006

L'etica della professione medica nel mercato della ricerca

Indagini e proposte sui rapporti fra medicina e industria farmaceutica.

I valori portanti della professione medica sono integrità, compassione, altruismo e competenza, secondo l’editoriale del Canadian Medical Association Journal; ma come è cambiata la professione medica negli ultimi anni?
La tradizionale figura del medico guardiano delle tradizioni, fortemente ispirato dall’esperienza accumulata sul campo, saggio e ottimo confidente è stata sostituita dal medico specializzato, continuamente aggiornato, ottimo scienziato, ma poco empatico rispetto al paziente. Il medico è anche un manager di se stesso e delle sue ricerche, perché l’ambizione è recuperare fondi per svolgere il proprio lavoro ed eccellere. I fondi sono privati e questo può anteporre i profitti alla salute della popolazione.

Cosa suggerisce l’American Board of Internal Medicine (ABIM) e l’Institute of Medicine (IoM): ad es. l’abolizione di regali ai medici da parte dell’industria; l’abolizione dei campioni di medicinali offerti in omaggio ai medici ed agli ambulatori, servono solo per innescare prescrizioni di farmaci nuovi che valgono meno di quelli tradizionali; i medici e i farmacisti che decidono quali farmaci utilizzare all’interno dei reparti ospedalieri non possono avere alcun rapporto con l’industria.

Fonte: Is medicine still a profession. CMAJ 2006;176:743.
Via: IlPensiero.it

22 marzo 2006

Ripensare la Salute delle Donne


Medicina di genere: valorizzare le differenze per una prevenzione e una cura su misura

Il Journal of the American Medical Association dedica il numero di questa settimana alla salute delle donne. Cinque anni fa la stessa rivista aveva, tra le prime, lanciato l’idea di promuovere ricerche sulla salute al femminile incitando i ricercatori a sottoporre articoli alla rivista. Da allora ad oggi alla rivista sono giunti 412 manoscritti in merito a ricerche condotte esclusivamente sulle donne.
La medicina ha sempre cercato di porsi, sia nella teoria che nella pratica, in modo neutrale rispetto al genere riconoscendo una specificità alle donne solo in relazione alla riproduzione, cosa che in passato ha contribuito alla costruzione del paradigma dell’inferiorità biologica e “naturale” delle donne.
Nell’editoriale Richard Grass illustra e commenta gli articoli pubblicati sull’ultimo numero della rivista sostenendo che i maggiori progressi nella ricerca, nella diagnosi e nella cura sono stati fatti nei confronti del cancro al seno, la più comune forma di carcinoma nelle donne seguita dal cancro ai polmoni (vedi anche Le donne vogliono sapere)
Vi è ancora poca attenzione invece riguardo alla salute cardiovascolare delle donne, tanto che anche nello stesso editoriale Grass ribadisce l’importanza di campagne di sensibilizzazione quali quella promossa ormai annualmente dall’American Heart Association: “Go Red for Women”.
La salute della donna, si legge nell’editoriale, è fondamentale perché essa ha implicazioni dirette anche su quella della famiglia (leggi anche “Donne e salute”, “Donne e depressione”).

Fonte: Women’s Health- advances in knowledge and understanding. JAMA 2006;295:1448-51

Efexor e farmaci generici

Nei report della Top Ten dei farmaci più venduti al mondo si legge:
Analizzando le vendite, si notano diversi farmaci da un miliardo di dollari e rotti, ma pochi sono i veri block-buster, al punto che il decimo farmaco in classifica – l’antidepressivo Efexor della Wyeth – vende “solo” per 3,8 miliardi di dollari. Il che significa che per quanto i nuovi medicinali siano efficaci ed abbiano successo, non riescono a ripianare il buco lasciato da quelli stravenduti, ma ormai passati tra i generici.

Chissà quanti farmaci generici vengono venduti!

Fonte: YahooNews
Psicologia Macerata

21 marzo 2006

ADHD: il blog di Douglas Cootey

La mente “scheggiata” di Douglas Cootey
ADHD: Superare disturbi neurologici con l’umorismo e l’atteggiamento giusto.

Un interessante blog in inglese per approfondire il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività dalla prospettiva di chi ne soffre e ha imparato a conviverci. Non troverete “ricette di pronta guarigione”; per fortuna trovate brillanti riflessioni personali, individualmente valide, senza alcuna pretesa di universalità.

Link: The Splindered Mind

Movimento, concentrazione, apprendimento

Ricercatori dell’Università di Chicago affermano che una gestualità spontanea (anche la ripetizione spontanea dei movimenti e degli atteggiamenti dell’insegnante), da parte di alunni delle elementari, ha un impatto positivo sull’apprendimento (della matematica, nella ricerca in questione); sia attraverso un’ottimizzazione della memoria necessaria per risolvere il problema, sia fornendo un’immagine supportata da un’azione che aiuta a comprendere e ricordare la lezione.
Un certo tipo di movimento può facilitare, invece che ostacolare, la concentrazione e l’apprendimento. Immobili è peggio.
Mi viene da pensare ai grandi pensatori Einstein e Darwin, il primo mentre suona il violino e il secondo mentre percorre a piedi il solito percorso; entrambi per favorire il pensiero.

Fonte: Journal of Cognition and Development

20 marzo 2006

Le donne vogliono sapere


Umberto Veronesi, “Le donne vogliono sapere”, Sperling & Kupfer, in uscita domani nelle librerie.
“La psiche ha un ruolo nel combattere la malattia, soprattutto oggi, che la guarigione non è un’utopia e la bellezza può restare integra o essere ripristinata senza conseguenze invalidanti”, Veronesi racconta gli ultimi 10 anni di progressi nell’affrontare il cancro con lo scopo di insegnare alle donne a conoscere e imparare a chiedere, anche ciò che a volte non viene proposto. “Ottenere un alto livello di coscienza è facile e non deve spaventare (…) oggi più che mai, proprio perché le notizie sono buone e numerose”. 90% di probabilità di guarigione se la neoplasia viene diagnosticata in fase precoce.

19 marzo 2006

Industria anti-invecchiamento


L'industria anti-invecchiamento (fattura ogni anno 56 miliardi di dollari) può mettere a rischio la salute dei pazienti. I rischi maggiori sono malattie cardiache e il cancro. Lo afferma l'autorevole rivista The Scientist, che ha pubblicato un servizio sulla clinica californiana California Healthspan Institute, specializzata nel curare l'invecchiamento con cure non riconosciute dalla medicina ufficiale e non sono sottoposte al controllo della Food & Drug Admistration, l'agenzia ufficiale americana che supervisiona gli alimenti e le medicine..
“Migliaia di persone muoiono dalla voglia di prendere medicine che assicurano il rallentamento della vecchiaia. I cittadini spendono milioni di dollari per prodotti che non esistono o che non sono riconosciuti dalla scienza. Spesso essi non sanno nemmeno quello che prendono”.

18 marzo 2006

Antidepressivi a bambini e adolescenti: aumenta il rischio di suicidio

Il suicidio è la terza causa di morte per la fascia d’età compresa fra i 10 e i 24 anni negli Stati Uniti. La depressione maggiore e le fasi depressive dei disturbi bipolare 1 e 2 sono associate alla maggiorparte dei suicidi. In pazienti con tali disturbi il tasso di suicidio è 20 volte più alto rispetto a quello della popolazione generale. Inoltre, il rapporto 5 a 1 fra tentati suicidi e suicidi (rispetto al 25 a 1 della popolazione generale) indica un intento suicidario reale più grave in pazienti con disturbi dell’umore. Il tema diventa particolarmente delicato in relazione alla terapia farmacologica per tali disturbi, data la tendenza dei farmaci antidepressivi ad aumentare l’ideazione suicidaria.

Nei bambini e adolescenti la terapia farmacologica a base di antidepressivi aumenta la probabilità di sviluppare pensieri e comportamenti suicidi. L’aumento è quasi doppio rispetto ai pazienti trattati con placebo. Lo afferma un'analisi di 24 studi precedenti pubblicata dagli Archives of General Psychiatry, riguardante 4582 pazienti trattati con 9 diversi farmaci antidepressivi o con placebo. Le diagnosi di partenza riguardavano depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo di ansia generale, disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disturbo d'ansia sociale.

La ricerca è stata effettuata dalla Food and Drug Administration (FDA), l'ente USA deputato al controllo dell'efficacia e della sicurezza dei farmaci. I dati FDA erano disponibili già da alcuni anni, ma erano stati finora tenuti sotto il più stretto riserbo. Dopo la valutazione di dati ancor più recenti e l’applicazione di definizioni più restrittive di suicidalità, la FDA ha concluso che la percentuale di rischio per la suicidalità è 1,95 volte più alta nei pazienti trattati con tutti i farmaci antidepressivi disponibili che nei pazienti trattati con placebo.

Tranchant Irving Kirsh, professore di Psicologia alla University of Plymouth: “Ci sono tre fattori da considerare: il rischio, il beneficio e le alternative. I benefici degli antidepressivi rispetto al placebo nei bambini non sono clinicamente significativi. D’altra parte, la risposta al placebo appare sostanziale. Ciò significa che si riescono ad ottenere gli stessi benefici con praticamente ogni trattamento. E allora perché sceglierne uno che può far aumentare il rischio di suicidio?”.

Fonti:
Baldessarini, M Pompili, and L Tondo Suicidal Risk in Antidepressant Drug Trials, R J.
Arch Gen Psychiatry. 2006;63:246-248
Hammad TA, Laughren T, Racoosin J. Suicidality in Pediatric Patients Treated With Antidepressant Drugs. Arch Gen Psychiatry 2006; 63: 332-39.

17 marzo 2006

Non più solo videogiochi: una visione molto ampia per comprendere il fenomeno

“I videogiochi fanno male? E’ quello che dicevano del rock’n’roll”, rispose tempo fa il creatore di Super Mario.
Così inizia l’articolo di oggi sul Corriere della Sera “Il videogame? E’ di famiglia. E i papà ora sfidano i figli. Ultima ricerca: i giochi insegnano a gestire il tempo; aiutano la socialità. Smentite le teorie sul “rincretinimento”.”

La ricerca in questione era stata pubblicata due giorni fa su Corriere.it (ne riporto un estratto in fondo a questo post) ma non vi sono i nomi degli autori e il linguaggio è troppo pubblicitario.

Ancora più interessante per me è stato trovare un altro articolo, sempre sul Corriere di oggi, che la dice lunga sull’impatto del videogioco come nuovo media: Videogiochi religiosi e preghiere online per conquistare i fedeli.

Ecco la ricerca:

Alcuni aiutano a gestire meglio il tempo e a misurarsi con il lavoro.
Adolescenti: imparare coi videogames

I videogiochi, come sostiene una ricerca inglese, possono essere uno strumento che aiuta l'apprendimento, proprio in virtù della loro complessità somiglianza con la vita reale. Questa la nuova ipotesi di una ricerca condotta dalla Brunel University di Londra durata tre anni.
Lo studio inglese ha riguardato in particolare RuneScape, gioco di ruolo online dall'ambientazione fantasy simile ai noti Warcraft e Everquest: mostrano nuovi punti di vista, per certi versi assimilabili al classico concetto pedagogico di «imparare giocando».
I ragazzi che per tre anni sono stati sotto osservazione, hanno dimostrato di aver sviluppato eccellenti capacità di gestione del tempo e un sano equilibrio fra svago e attività lavorativa. Il mondo di RuneScape prevede lo svolgimento di attività vitali per la sopravvivenza dei protagonisti. Il lavoro in miniera, o la costruzione di armi e
utensili da rivendere, sono ottime opportunità per migliorare la propria avventura, e spesso è necessario sfoderare smaliziate capacità di scambio, ricerca, vendita e inventiva. Non è tutto: il videogame offre anche la possibilità di nuove e inattese esperienze che sostituiscano i limiti di quelle reali, quando la quotidianità è limitata all'aula scolastica e al salotto di casa. Una giocatrice fa notare che fra le attività preferite del suo personaggio c'è quella di rilassarsi su un prato osservando i fiumi o le cascate, che «dal vivo» non ha mai potuto ammirare.
Il gioco è un'attività complessa, e il videogioco lo è molto di più, arricchito da tutte le opportunità del mondo virtuale, con i suoi scenari di fantasia o realistici, le sfide tortuose e l'impegno richiesto. Se poi si gioca online, come nell'esperimento, si scopre
un'intera comunità di appassionati con cui sviluppare rapporti umani.”


Link all’articolo completo: Adolescenti: imparare coi videogames.

Disturbi d'ansia: fattori di rischio genetici e ambientali

Fattori di rischio per disturbi d’ansia: simile negli uomini e nelle donne.

Ricercatori della Virginia Commonwealth University hanno condotto uno studio per spiegare la comorbilità del disturbo d’ansia, esaminando la struttura dei sottostanti fattori di rischio genetici ed ambientali.

Le diagnosi per 6 disturbi d’ansia ( disturbo d’ansia generalizzato, disturbo da panico, agorafobia, fobia sociale, fobia per gli animali e fobia di tipo situazionale ) sono state ottenute durante interviste personali alle quali hanno preso parte più di 5.000 membri di coppie di gemelli maschio-maschio e femmina-femmina appartenenti al Virginia Adult Twin Study of Psychiatric and Substance Use Disorders.

Le influenze genetiche sull’ansia sono state distinte in 2 fattori genetici comuni tra i disturbi. Il primo ha avuto un peso più significativo nel disturbo d’ansia generalizzato, nel disturbo da panico e nell’agorafobia, mentre il secondo ha avuto maggior peso nelle due fobie, fobia di tipo situazionale e fobia per gli animali.
La fobia sociale era influenzata da entrambi i fattori genetici.
La struttura che sta alla base dei fattori di rischio genetici ed ambientali per i disturbi d’ansia è risultata simile tra uomini e donne.

I geni predispongono a 2 gruppi di disturbi suddivisi come ansia da panico, agorafobia, generalizzata da una parte e fobie specifiche dall’altra. Le restanti associazioni tra i disturbi sono spiegate da un unico fattore ambientale comune tra i disordini.

Hettema JM et al, Arch Gen Psychiatry 2005; 62: 182-189

Percezione del movimento biologico

Una percezione accurata delle intenzioni degli altri è essenziale per un successo relazionale in un ambiente sociale. Molte aree corticali che sottostanno a questo processo mostrano, tramite risonanza magnetica funzionale, risposte selettive a presentazioni statiche o dinamiche di facce e corpi umani. Uno studio pubblicato ieri su Neuron approfondisce la nostra conoscenza delle risposte neuronali al movimento biologico.
Marius Peelen e colleghi dell’Università del Galles a Bangor, tramite la risonanza magnetica funzionale, hanno scoperto che il nostro cervello distingue fra movimenti “biologici” e movimenti “non biologici” e attiva nel primo caso aree altrimenti silenti.
I ricercatori hanno fornito ai loro soggetti solo informazioni relative al movimento e non alla forma umana, mostrando su uno schermo un’animazione di pochi punti luminosi che mimavano un movimento umano di salto o di corsa. In altre sedute mostravano invece punti che seguivano le stesse traiettorie (ecco un esempio: BioMotionLab), ma senza essere disposti in un modo da suggerire l’analogia. Mentre in quest’ultimo caso si attivavano solamente le regioni destinate a identificare il movimento in generale, nel caso precedente entravano in funzione immediatamente anche le aree relative alla visione di corpi umani o facce, mobili o immobili che siano.
Secondo i ricercatori questi risultati mettono in evidenza quanto sia basilare nella nostra specie la funzione svolta dai rapporti sociali.

Fonte: Neuron

16 marzo 2006

Stimolazione magnetica transcraniale (TMS): corteccia prefrontale e comprensione delle azioni

La corteccia frontale è una regione cerebrale essenziale per la comprensione dell’azione altrui.

Chi è colpito da un ictus alla corteccia frontale, nel lobo sinistro, presenta difficoltà a parlare e/o a comprendere il linguaggio. Tali difficoltà hanno sempre reso difficile comprendere le capacità di questi pazienti di eseguire altri compiti, perché è impossibile stabilire se il fallimento in un compito comportamentale sia legato all’incapacità di svolgerlo o a un problema di comunicazione delle istruzioni. Per questo ancor oggi vi sono lacune nel quadro del ruolo svolto dalla corteccia frontale.

Lo studio di Gorana Pobric della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e di Antonia Hamilton del Dartmouth College supera queste difficoltà utilizzando la stimolazione magnetica transcraniale (TMS), che è in grado di “disattivare” per pochi istanti le funzioni cerebrali di specifiche aree, per verificare il ruolo della corteccia frontale in compiti non linguistici.
Nello studio i ricercatori hanno mostrato a dei volontari un video di una persona che solleva una scatola. I soggetti dovevano stimare il peso della scatola facendo attenzione alle azioni dell’attore nel video. In condizioni normali venivano date risposte corrette senza molti problemi; ciò non avveniva se, mentre veniva mostrato il video, veniva somministrata la stimolazione magnetica.

Fonte: Current Biology

Alzheimer: individuato il ruolo di una proteina legata ai deficit cognitivi

Le funzioni della memoria possono peggiorare con l’età e si crede che il deterioramento sia inizialmente dovuto a un cambiamento nelle funzioni sinaptiche piuttosto che in una perdita di neuroni; e che solo in seguito alcune persone presentino neurodegenerazione (malattia di Alzheimer). Uno studio pubblicato oggi su Nature, condotto da ricercatori della Johns Hopkins University e della University of Minnesota Medical School, presenta i risultati del tentativo di comprendere le cause del declino della memoria in assenza di neurodegenerazione e di placche beta-amiloidi. Essi affermano di aver individuato un fattore importante in una molecola deformata del cervello, una proteina che, se iniettata nel cervello di cavie sane, le fa ammalare a loro volta. L’ipotesi è che la proteina studiata agisca sulla memoria indipendentemente dalla perdita neuronale e dalla formazione delle placche e contribuisca ai deficit cognitivi associati all’Alzheimer.
La molecola incriminata è una forma particolare della molecola "beta-amiloide", già nota perché alla base delle placche che si diffondono nel cervello malato di Alzheimer o di altre malattie neurodegenerative.

Fonte: Nature

15 marzo 2006

Informazione scientifica: la prospettiva della Social Market Foundation

Condivido le raccomandazioni del pamphlet "Science, Risk and the Media: Do the front pages reflect reality?", pubblicato dalla Social Market Foundation, la quale accusa i media di "sensazionalizzare" la scienza pur di fare notizia, creando una confusione che porta spesso conseguenze deleterie per il pubblico:
- Giornali ed emittenti televisive e radiofoniche dovrebbero assumere più personale laureato in facoltà scientifiche.
- Scienziati e neolaureati dovrebbero essere incoraggiati a intraprendere carriere nell’informazione e le università dovrebbero offrire lauree scientifiche multidisciplinari che includano anche argomenti di etica.
- Gli esponenti politici dovrebbero avere un più alto grado di comprensione della percezione pubblica del rischio: i sentimenti di scelta e controllo giocano un ruolo importante nell’influenzare come il pubblico risponde allo sviluppo scientifico.

"Credo che i media dovrebbero essere molto cauti sul come riportare le evidenze scientifiche e devono essere certi che le persone capiscano che ci sono alcuni rischi riguardanti certe pratiche ma che spesso i dati riportati non sono definitivi", conclude Claudia Wood della Social Market Foundation. L’opuscolo include i punti di vista del Ministro della Scienza inglese, Lord Sainsbury, del capo del Dipartimento di etica della British Medical Association, Vivienne Nathanson, di David Ball, professore di Risk Management presso la Middlesex University, e di Vivienne Parry, Science Correspondent del Guardian.

Link: Social Market Foundation
Fonte: Il pensiero scientifico editore

14 marzo 2006

Stress psicologico causa di ischemia miocardica

Una nuova conferma che lo stress psicologico è un fattore di rischio grave per patologie cardiache arriva da uno studio pubblicato dal Journal of American College of Cardiology: l’ischemia miocardica indotta da uno stress mentale sarebbe più comune di quanto pensato sino ad ora.

David Sheps e colleghi hanno monitorato il flusso sanguigno cardiaco di 21 pazienti che immaginavano una situazione psicologicamente stressante. Tutti i pazienti soffrivano di problemi alle arterie coronarie, ma nessuno durante i test di stress fisico aveva mostrato i sintomi tipici dell'ischemia come, ad esempio, un forte dolore al petto. Durante i test di stress mentale, attraverso una particolare procedura di imaging i ricercatori hanno potuto verificare l’effettivo insorgere di uno stato ischemico, completamente silente.

I risultati lasciano pensare che lo stress psicologico lavori in maniera diversa rispetto allo stress fisico. Alcune ipotesi affermano che potrebbe avere degli effetti dei capillari sanguigni del muscolo cardiaco o sull’endotelio, lo strato più interno dei vasi sanguigni che aiuta il controllo delle risposte ai cambiamenti nel flusso sanguigno.

Numerosi studi dimostrano che l’ipnosi e la psicoterapia sono opzioni primarie nel controllo e nella gestione dello stress.

Fonte: Ramachandruni S, Fillingim RB et al. Mental stress provokes ischemia in coronary artery disease subjects without exercise or adenosineinduced ischemia. J AM Coll Cardiol 2006; 47:987-991.

Autoritratti di un pittore affetto da Alzheimer


Il pittore William Utermohlen ha voluto documentare il declino delle proprie facoltà a causa della malattia di Alzheimer e come esso si accompagna a un vissuto emotivo straziante tipico della malattia. La serie dei ritratti mostra un progressivo disfacimento del viso ritratto, a partire da poco tempo dopo la diagnosi di Alzheimer nel 1995 e il passaggio dal terrore e dell’isolamento alla rabbia, alla vergogna, alla confusione, all’angoscia e alla completa scomparsa dell’identità nel 2000. Lo stile pittorico del 73enne è divenuto più primitivo, sebbene l’uomo confidasse che non si trattava di una scelta. Nel suo ultimo tentativo di dipingere, William Utermohlen ha tentato invano di disegnare il suo viso, ma non è riuscito a fissare su tela altro che un ovale spruzzato di colori.

Fonte: Artist paints his struggle with Alzheimer’s. Newsweek.

Bambini e videogiochi: risultati dell’indagine “Minori in Videogioco”

Il 40% per cento dei ragazzi italiani gioca ai videogame fino a tre ore al giorno e la metà gioca da solo. Fra i dati emersi dalla ricerca:
– la fascia intermedia dei minori (14-15 anni) gioca di più, sia rispetto ai più giovani (11-13), sia rispetto ai più vecchi (16-18)
– le differenze di sesso circa lo strumento usato per giocare (pc, playstation, game boy...) sono molto meno marcate di quanto si prevedesse, invece il genere influenza di più il tipo di gioco preferito (i ragazzi preferiscono sport e combattimento, le ragazze avventura)
– i giochi di strategia e di ruolo sono preferiti dai più adulti (16-18 anni), mentre avventura e combattimento sono preferiti dai più giovani
– 1 ragazzo su 4 ha giocato on line con estranei ed alcuni di loro hanno poi incontrato le persone conosciute on line
– oltre il 5 per cento ritiene che non si crei mai dipendenza
– la maggioranza (47 per cento) ritiene che si diventa dipendenti giocando più di 6 ore al giorno
– il 14 per cento pensa che ci vogliano più di 10 ore al giorno per diventare dipendenti
– il 12 per cento ritiene che ci vogliano più di 14 ore al giorno.

“Il videogioco non è né buono né cattivo", ha ricordato Isabella Poli, direttore del Centro Studi Minori e Media, "l’importante è l’uso che se ne fa e quindi è necessario educare i ragazzi ad un uso responsabile del mezzo”.

Fonte: Ufficio stampa Centro Minori e Media 2006.
Via: Yahoo

Depressione post-partum (dopo il parto)

La depressione dopo il parto colpisce molte più donne di quanto si sia soliti pensare (circa 10 donne su 100) e si manifesta o dopo un mese dal parto oppure a distanza di 10-12 mesi dalla nascita del bambino. Uno dei segnali più importanti da tenere in considerazione è il vissuto di ansia e di tristezza della donna durante la gravidanza. Molte donne sottovalutano o nascondono questa “tristezza” per vergogna o per senso di colpa, negando così un problema che può essere risolto e che può avere conseguenze gravi anche per i neonati, i quali diventano soggetti a più malattie e possono sviluppare dopo qualche anno delle difficoltà emotive e intellettive.

Altri fattori di rischio sono una storia familiare di disturbi psicologici, episodi di depressione o di ansia prima della gravidanza, una relazione problematica con il partner, situazioni di vita stressanti (una percentuale elevata di donne con depressione post-partum è composta di donne manager) e la nascita di un bambino sottopeso o con problemi di salute.

La psicoterapia può avere un ruolo non solo curativo, ma anche preventivo, in particolare l'ipnosi prenatale (leggi questo articolo), senza dover ricorrere ai farmaci, i quali possono avere effetti collaterali sul feto.

La depressione post-partum è stato l’argomento della sesta puntata della rubrica Video Salute del Corriere della Sera online, con un intervista al professor Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di psichiatria dell'ospedale Fatabenefratelli, di Milano.

03 marzo 2006

Altruismo nei bambini e negli scimpanzè

I comportamenti altruistici sono estremamente rari in natura, al punto che alcuni teorici dell’evoluzione hanno proposto che fossero una prerogativa degli umani. Uno studio su Science mostra che i bambini di 18 mesi sono pronti ad aiutare gli altri a raggiungere un obiettivo in varie situazioni. Ciò implica una capacità di comprendere gli obiettivi altrui e una motivazione altruistica ad aiutare. Lo studio mostra, inoltre, che capacità e motivazioni simili, ma meno sviluppate, appartengono anche ai giovani scimpanzé.

Alcuni bambini sono stati posti di fronte ad un adulto sconosciuto che sta sistemando il bucato su uno stendino: se all'adulto cade una molletta i bambini si alzano spontaneamenete, e muovendosi come possono, cercano di afferrare la molletta per aiutare l'adulto. Inoltre, se l'adulto lancia deliberatamente la molletta a terra, il bambino non si cura di raccoglierla, come se comprendesse perfettamente che l'adulto non ne ha bisogno.

Fonte: Science “Altruistic Helping in Human and Young Chimpanzees

02 marzo 2006

Memoria: Stato mentale, Significato e Richiamo

Ricordare, richiamare alla memoria? Il fulcro è lo stato mentale in cui ci troviamo quando il dato viene acquisito (come mostra un test di prove mnemoniche effettuato monitorando l’attività cerebrale mediante un elettroencefalogramma).
A un gruppo di volontari è stato chiesto di concentrarsi su una serie di parole che comparivano a una a una su uno schermo, con la richiesta: 1) scegliere se la parola seguente dovesse rappresentare un oggetto animato o inanimato, oppure 2) se la prima e l’ultima lettera della stessa parola dovessero essere in ordine alfabetico o meno. Pochi minuti dopo, a sorpresa, agli stessi soggetti è stata presentata una seconda serie di parole, per ciascuna delle quali occorreva dire se fossero già ricorse nella precedente prova. I termini più ricordati erano quelli che erano stati preceduti da una scelta semantica (oggetto animato o inanimato), rispetto a una scelta puramente ortografica.
Ciò che il cervello sta facendo prima di assistere a un evento influenza il ricordo dell’evento stesso.

Fonte: Nature Neuroscience

22 febbraio 2006

Stress e Aborto spontaneo

All’inizio di una gravidanza lo stress sembra aumentare di quasi tre volte (2,7) il rischio di aborto spontaneo. È quanto dimostrato per la prima volta da uno studio pubblicato dai Proceedings of the National Academy of Sciences.

Fonte: Nepomnaschy et al., Cortisol levels and very early pregnancy loss in humans, PNAS 2006.

19 febbraio 2006

Decisioni importanti: meglio affidarsi all'inconscio. La ricerca conferma le tesi di Milton H. Erickson

Fare la scelta giusta: l’effetto della deliberazione senza attenzione. La ricerca scientifica conferma le intuizioni di Milton H. Erickson.

“Fidati del tuo inconscio (Trust your own unconscious)”, consigliava Milton H. Erickson ai suoi pazienti e ai suoi allievi. “L’ipnosi profonda è lo stato in cui il tuo funzionamento inconscio non è disturbato dalla mente cosciente”. “L’inconscio non è solo la sede del conflitto e dei complessi, è anche la fonte delle tue risorse”. Sono concetti chiari nel modello dell’ipnosi ericksoniana. Ebbene, ricerche scientifiche recenti sul pensiero (in)conscio durante decisioni complesse mostrano che Erickson aveva ragione. E che la convinzione comune che il pensiero cosciente conduca alle migliori decisioni è sbagliata. Di più, secondo tali studi sono specialmente le decisioni complesse che andrebbero prese attraverso il pensiero inconscio.
Lo annunciano sulla rivista “Science” Ap Dijksterhuis e colleghi dell’Università di Amsterdam, che hanno reclutato 80 persone per una serie di test decisionali in grado valutare quanto sia funzionale una decisione basata sulle facoltà coscienti piuttosto che su quelle inconsce.
I soggetti dello studio avevano a disposizione alcune informazioni e dovevano prendere decisioni circa l’acquisto di oggetti banali come uno shampoo oppure più impegnativi come quello di un’auto. La coorte era però divisa in due gruppi: al primo veniva chiesto semplicemente di scegliere tra diversi prodotti solo in base alle informazioni disponibili; all’altro, di prendere visione delle informazioni riguardo ai prodotti e infine di prendere rapidamente una decisione sull’acquisto, ma solo dopo aver risolto alcuni rompicapo e giochi logici, in modo da tenere occupate le facoltà cognitive e da riuscire a “cogliere di sorpresa” la parte più inconscia della mente.
“Ciò che abbiamo trovato – ha spiegato Dijksterhuis – è che quando la scelta era in qualche modo semplice, come l’acquisto di un paio di guanti o di uno shampoo, le persone effettuavano scelte migliori, ovvero rimanevano soddisfatte nel seguito, se si approcciavano all’informazione in modo cosciente. Nel caso invece di decisioni più complesse, come nell’acquisto di una casa, il ‘pensare troppo’ portava i soggetti a fare la scelta sbagliata. Se invece si teneva occupata la mente nella soluzione di rompicapi, la parte inconscia era in grado di considerare tutte le informazioni e di arrivare infine a decisioni complessivamente più ponderate.”

Fonte: On Making the Right Choice: The Deliberation-Without-Attention Effect, Ap Dijksterhuis & coll.; Department of Psychology, University of Amsterdam (Science 17 February 2006)

18 febbraio 2006

Anziani: ospedalizzazione e effetti sul coniuge

La malattia di un coniuge può gravare sulla salute del partner che lo accudisce (caregiver). Nelle coppie anziane (oltre i 65 anni) l’ospedalizzazione di un coniuge è associata ad un maggior rischio di morte e l’effetto della malattia del partner varia a seconda delle diagnosi.
Il periodo di massimo rischio per il coniuge rimasto a casa è quello dei 30 giorni successivi all'evento, ma l’effetto permane per due anni. A risentirne maggiormente sono i maschi, per i quali l’aumento della mortalità cresce, in media, del 21%, contro il 17% rilevato per le donne.
I ricercatori hanno peraltro notato che l’aumento della mortalità è correlato in particolare alla diagnosi in base a cui il partner è stato ricoverato, ed è massimo nel caso di una diagnosi di demenza (+28% M; +22% F), comunque elevato per fratture gravi (+15% M; +11% F) e scompenso cardiaco (+12% M; +15% F), meno sensibile in caso di ictus (+6% M; +5% F), o infarto (+5% M; nessun effetto F) e statisticamente irrilevante in caso di cancro.

Fonte: New England Journal of Medicine

17 febbraio 2006

Donne e Depressione: alcuni dati aggiornati

Alcune precisazioni sui dati presentati dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna.

L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (ONDa) ha presentato alcuni dati sulla depressione: le donne presentano un rischio circa triplo di sviluppare una depressione maggiore rispetto agli uomini; molte pazienti manifestano i primi sintomi depressivi tra i 20 ed i 30 anni; allorché una donna ha lamentato una crisi depressiva, presenta il 50% di possibilità di avere ricadute di malattia nel corso della vita.
Per quanto riguarda la depressione in gravidanza: i disturbi depressivi maggiori possono essere associati a parto prematuro, basso peso alla nascita del neonato, rischi suicidari; è importante quindi un trattamento farmacologico adeguato anche della gestante con depressione maggiore; i triciclici e alcuni inibitori del reuptake della serotonina sembrano essere sufficientemente sicuri da un punto di vista teratogenico.

Ora, in realtà la ricerca scientifica mostra che molti dubbi sono sorti recentemente sull’uso di certi antidepressivi in generale e in gravidanza in particolare (ne abbiamo parlato qui: Antidepressivi in gravidanza: effetti sul feto).
Andrebbe inoltre segnalata l’importanza della psicoterapia.

14 febbraio 2006

Malati mentali e Stigma: superare i pregiudizi

Da un libro autobiografico - Kay Redfield Jamison, psichiatra che ha sofferto di disturbi bipolari - nel 1995 (An unquiet mind. New York: Knopf, 1995) a un editoriale sulla rivista The Lancet di questo mese (The many stigmas of mental illness, 2006).

“Lo stigma nasce dai limiti che ogni società pone rispetto ai comportamenti ritenuti accettabili; ma ci sono anche cause che vanno oltre quelle sociologiche e antropologiche. (…) La malattia mentale fa paura perché rientra nella sfera del non conosciuto e del non comprensibile ed è istintivamente associata a comportamenti violenti (il che non è del tutto fuori luogo, dato che tali azioni sono presenti ad esempio nel 50 per cento dei casi di episodi maniacali). Inoltre, alcuni stati emotivi di un individuo all’interno del suo gruppo sono “contagiosi” (ad es. la depressione può espandersi a macchia d’olio fra le persone vicine a quella affetta)”.

“Questa reazione stigmatizzante ha pesanti ricadute per la condizione degli individui che soffrono di disagio mentale: incide infatti sulle scelte che una società compie in tema di legislazione, selezione sul lavoro, assistenza sanitaria, coperture assicurative e priorità della ricerca. Tuttavia, il fatto che chi ha superato la malattia mentale sia riluttante a parlare del suo passato crea una percezione distorta di questi disturbi, facendo risaltare i fatti di cronaca nera, di abbandono e di degrado, e non le guarigioni. Eppure queste avvengono, e in numerosi casi la persona supera il disagio mentale e si inserisce con successo nel tessuto sociale; è importante acquisirne la consapevolezza e superare l’idea deleteria che la malattia mentale non possa essere curata: questo pregiudizio è una delle principali cause di emarginazione”.

“Ma che dire quando la persona sofferente è un operatore della salute? Se non si rimuove il pregiudizio per prima cosa negli ambienti sanitari come si può pretendere che ciò avvenga nella società più estesa? Medici e altri operatori sanitari soffrono di depressione e altre psicopatologie con la stessa proporzione del resto della popolazione; e le pressioni e gli stress possono anche essere più elevati, tanto che il tasso di suicidi è tra l'altro più frequente”.

Fonti: Redfield Jamison K. The many stigmas of mental illness. The Lancet 2006;367:533-34.

Essere Genitori e Depressione

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Health & Social Behavior, basato sui dati della National Survey of Families and Households, essere genitori non è associato a una salute mentale migliore o a una condizione mentale protettiva. Al contrario, l’attaccamento istintivo ai figli comporterebbe un “costo emozionale”, il quale, a sua volta, in certe condizioni, aumenterebbe la probabilità di soffrire di episodi depressivi rispetto ad adulti che non hanno figli.
Secondo tale ricerca non vi è alcuna differenza tra i padri e le madri nel costo emozionale che le preoccupazioni per un figlio fanno pagare. Ciò sfaterebbe il mito che siano le mamme a preoccuparsi di più dei figli.
I genitori separati, che non vivono con i propri figli, manifesterebbero più sintomi depressivi dei genitori che non sono separati o che hanno l’affidamento dei figli. Ciò perché il distacco dalla quotidianità dei propri figli renderebbe i genitori più insicuri del loro ruolo e potrebbe far nascere sensi di colpa.

Fonte: Clarifying the relationship between parenthood and depression. J Health Soc Behav 2005;46(4):341-58.

13 febbraio 2006

Deficit d’attenzione e iperattività (ADHD): effetti collaterali?

I farmaci come il ritalin per la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) potrebbero avere gravi effetti collaterali. È l’avvertimento di Peter Gross, direttore di Medicina interna dell'Hackensack University Medical Center in New Jersey, presidente della commissione “FDA’s Drug Safety & Risk Management Advisory Committee”.

La Food and Drug Administration, l’organo statunitense di controllo sui farmaci, ha dichiarato dal canto suo che prenderà in considerazione le raccomandazioni espresse dalla commissione. Ma, ha rilevato, non bisogna creare allarme ingiustificato e prematuro. Le affermazioni circa presunti effetti avversi a carico del sistema cardiovascolare per i pazienti che ne fanno uso dovranno dunque essere verificate in modo puntuale con nuove ricerche.

L’FDA ha rilasciato un report nell’aprile 2004 in cui erano stati segnalati 51 decessi in America tra pazienti con ADHD in terapia con queste medicine. Altri report FDA hanno fatto seguito a questo descrivendo sintomi quali pressione alta, attacchi cardiaci, ictus, dolore toracico, aritmie e svenimenti. Servono studi conclusivi.

Le pause sono cruciali per la memoria e l'apprendimento (Break to Replay and Rewind)

Un nuovo studio mostra che i momenti di ozio potrebbero essere cruciali per l’apprendimento. Il cervello riattiva le sequenze comportamentali nell'ippocampo durante lo stato di veglia.

L’ipotesi nasce da neuroscienziati che hanno studiato il cervello di alcuni topolini che esplorano un ambiente nuovo: il cervello dei topi “rivedrebbe” (replay) il percorso al contrario (come il rewind del videoregistratore) quando l’animale fa una breve pausa per riposare.
Mentre i topi si muovono nel percorso, alcuni neuroni dell’ippocampo si attivano in una sequenza specifica (in risposta al passaggio di un animale in un certo punto dello spazio). La scoperta è che, durante il riposo, le stesse cellule si riattivavano al contrario e con maggiore velocità. Tale “replay” coinciderebbe con la dopamina rilasciata nel cervello quando l’animale trova il cibo e potrebbe servire a rafforzare la memoria di quel percorso che ha portato al cibo.
La scoperta potrebbe provare che i momenti di riposo fra un’attività a un’altra sono cruciali per l’apprendimento. Già si sa che chi fa una breve pausa fa una prova di apprendimento e un’altra apprende più velocemente. Interrompere queste pause potrebbe essere un errore.

La sequenza di attivazione dei neuroni, inoltre, si presenta durante il sonno, ma nella stessa sequenza (non al contrario). Questa potrebbe essere una seconda fase di consolidamento dell’apprendimento, della memoria. Abbiamo già segnalato, infatti, che il sonno favorisce l’apprendimento.

Fonte: David Foster and Matthew Wilson working at the Massachusetts Institute of Technology in Cambridge: Reverse replay of behavioural sequences in hippocampal place cells during the awake state (Nature).