10 gennaio 2006

Emicrania, Cefalea: aspetti psicologici e psicoterapia

Psicologia, Psicoterapia, Mal di testa, Cefalea, Emicrania

Il mal di testa nell’infanzia e nell’adolescenza è dovuto spesso a fattori psicolologici. L’emicrania, ad esempio, può essere associata alla cefalea materna, ai sintomi d’ansia nell’infanzia, ai disordini d’ansia dell’adolescenza e nella giovane età adulta, e ai tratti della personalità reattiva agli stress intorno alla maggiore età (J Neurol Neurosurg Psychiatry 2002).

In età adulta, l’esposizione ad uno stress o un sonno irregolare vengono spesso considerati dei fattori in grado di scatenare una cefalea tensiva ed un’emicrania. In uno studio prospettico, eseguito cioè osservando i pazienti emicranici e con cefalea tensiva nel tempo, presentato Congresso Mondiale delle Cefalee di New York, si è visto che lo stress può influenzare lo scatenamento di un attacco, sia se verifica immediatamente prima che se si è verificato nei 2-3 giorni precedenti. Un sonno alterato, sia il poco sonno che il troppo sonno, si associa allo scatenamento di una cefalea sia se disturbato la notte precedente, ma più spesso se il sonno è stato disturbato 2-3 giorni prima dell’attacco. Una igiene del sonno e il controllo dello stress aiutano a ridurre la frequenza della cefalea.
Nelle forme croniche di cefalea di tipo tensivo può essere essenziale il ricorso anche alla psicoterapia. Le tecniche di rilassamento (ad es. ipnosi) trovano indicazione nelle forme associate a contrattura dei muscoli pericranici.

Per quanto riguarda l’emicrania il ricorso allo psicologo può essere l’approccio migliore nei singoli casi in cui sia importante migliorare le risposte di adattamento alle situzioni di stress o in caso di disturbo psichico concomitante. E’ noto che particolari stati emotivi possono essere un fattore scatenante l’attacco emicranico in molti pazienti che perseverano in sentimenti di disperazione e autosvalutazione. L’ansia e lo stress sono fattori aggravanti in un attacco emicranico in evoluzione.
E’ stata documentata l’efficacia della terapia cognitivo-comportamentale nell’aiutare il paziente ad identificare e modificare risposte comportamentali errate che possono scatenare o aggravare un attacco emicranico. Anche le terapia ipnotica è utile nel controllo delle risposte comportamentali e svolge un ruolo importante nel apprendimento del rilassamento e nella gestione di ansia e stress.

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