17 marzo 2006

Non più solo videogiochi: una visione molto ampia per comprendere il fenomeno

“I videogiochi fanno male? E’ quello che dicevano del rock’n’roll”, rispose tempo fa il creatore di Super Mario.
Così inizia l’articolo di oggi sul Corriere della Sera “Il videogame? E’ di famiglia. E i papà ora sfidano i figli. Ultima ricerca: i giochi insegnano a gestire il tempo; aiutano la socialità. Smentite le teorie sul “rincretinimento”.”

La ricerca in questione era stata pubblicata due giorni fa su Corriere.it (ne riporto un estratto in fondo a questo post) ma non vi sono i nomi degli autori e il linguaggio è troppo pubblicitario.

Ancora più interessante per me è stato trovare un altro articolo, sempre sul Corriere di oggi, che la dice lunga sull’impatto del videogioco come nuovo media: Videogiochi religiosi e preghiere online per conquistare i fedeli.

Ecco la ricerca:

Alcuni aiutano a gestire meglio il tempo e a misurarsi con il lavoro.
Adolescenti: imparare coi videogames

I videogiochi, come sostiene una ricerca inglese, possono essere uno strumento che aiuta l'apprendimento, proprio in virtù della loro complessità somiglianza con la vita reale. Questa la nuova ipotesi di una ricerca condotta dalla Brunel University di Londra durata tre anni.
Lo studio inglese ha riguardato in particolare RuneScape, gioco di ruolo online dall'ambientazione fantasy simile ai noti Warcraft e Everquest: mostrano nuovi punti di vista, per certi versi assimilabili al classico concetto pedagogico di «imparare giocando».
I ragazzi che per tre anni sono stati sotto osservazione, hanno dimostrato di aver sviluppato eccellenti capacità di gestione del tempo e un sano equilibrio fra svago e attività lavorativa. Il mondo di RuneScape prevede lo svolgimento di attività vitali per la sopravvivenza dei protagonisti. Il lavoro in miniera, o la costruzione di armi e
utensili da rivendere, sono ottime opportunità per migliorare la propria avventura, e spesso è necessario sfoderare smaliziate capacità di scambio, ricerca, vendita e inventiva. Non è tutto: il videogame offre anche la possibilità di nuove e inattese esperienze che sostituiscano i limiti di quelle reali, quando la quotidianità è limitata all'aula scolastica e al salotto di casa. Una giocatrice fa notare che fra le attività preferite del suo personaggio c'è quella di rilassarsi su un prato osservando i fiumi o le cascate, che «dal vivo» non ha mai potuto ammirare.
Il gioco è un'attività complessa, e il videogioco lo è molto di più, arricchito da tutte le opportunità del mondo virtuale, con i suoi scenari di fantasia o realistici, le sfide tortuose e l'impegno richiesto. Se poi si gioca online, come nell'esperimento, si scopre
un'intera comunità di appassionati con cui sviluppare rapporti umani.”


Link all’articolo completo: Adolescenti: imparare coi videogames.

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